Overview
Description
225x165 mm; III + 32 + III fols.
paper; sixteenth-century cursive hand; single lines or small sections of Petrarch’s poems set either on left or in central columns, with prose text of lecture distributed across the page beneath either single line or section of text.
<inc> ‘Piu volte Amor m’hauea già detto scriui scriui et io gli rispondea…’
fols. Ir-IIIr: blank;
fol. IIIv: a nineteenth-century hand, probably belonging to a librarian, wrote that the lecture was likely given at the Accademia degli Insensati of Perugia (‘Questo discorso anonimo, fu forse recitato nell’Accademia degli Insensati di Perugia’);
fols. 1r-32v: anonymous academic lecture on RVF 174 (<inc> ‘Piu volte Amor m’hauea già detto scriui scriui et io gli rispondea sempre cosi potess’io ben chiudere in uersi i miei pensier, come nel cor gli chiudo ch’animo al mondo non saria sì crudo ch’io non facessi per pietà dolersi’. Non meno eccellente, che magnanimo, S[ign]or NONJO, uoi altri vertuosi e gentilissimi spiriti padroni miei, e da me sempre con honore amatissimi il fuoco e il dolore, che io ho tenuti e tengo chiusi nel petto, come quei, che maggiori trovar non possono di loro, tutt’hora mi spronano à uolerli una volta appalesare; <exp> un giorno ueggendosi Apollo dietro deliberato di giungerla, e quasi giunta, domandò soccorso à suo padre, et altri fiumi, i q[ua]li p[er] camparla da lui la conuertirono in Lauro, e trounadola Apollo così fatta Lauro; l’abbracciò, e piglio delle sue frondi et ornò di quelle la sua cetra, et il Lauro appropriò per suo arbore, il quale fu poi tanto amato dal nostro Poeta. E con questo uoglio; doppo ch’io haurò con quella humiltà sòn tenuto, ringratiata la uostra cortesia della benigna udienza, e pr[e]gato Cupido che sempre scocchi p[er] uoi l’indorato, e nò ’l di piombo; far fine).
Material Copy
Biblioteca Civica Attilio Hortis
Trieste
Italy
The lecture is a philosophical exposition only partially linked to the sonnet. The author identifies a range of concepts that need to be known before the proper exposition. These are both physical (man, sky, constellation, and so on) and abstract (fate, destiny, man’s will) (fol. 3r-3v). The author relies mostly on Aristotelian definitions, and makes references to Plato, Ficino and Bernardino Tomitano. There are many literary quotations, mostly from Petrarch, Dante, Alamanni, and Pontano. The actual explanation of the sonnet begins at fol. 29v.
There is no evidence that the lecture was delivered in the Accademia degli Insensati of Perugia, as the librarian’s note claims. The anonymous author, instead, addresses in his lecture the Accademia dei Pellegrini (fol. 6r: ‘miei s[igno]ri Academici Pellegrini’).
Zamponi 1984, 72