Overview
Biblioteca Civica A. Hortis
Trieste
Italy
RVF 61-62, 89, 146, 157, 182, 225, 233, 236, 246, 365.
Accademia degli Insensati, Perugia
Italy
Description
288x215 mm; 132 fols.
paper; sixteenth-century cursive hands by various hands; longer sections of Petrarch’s poems set either on left or in central columns, with prose text of lecture distributed across the page beneath sections of text; shorter sections or single lines of Petrarch’s set on left, followed by text of lecture distributed next to it in the same line and then across the page beneath it.
Lettura sopra ’l sonetto del Petr[arca] | Qual ventura mi fù, quando da l’uno. | Dello Svogliato. | Non letta.
fols. 1r: title page;
fol. 1v: blank;
fols. 2r-8v: Ottaviano Aureli’s academic lecture on RVF 233 (<inc of lecture> Sogliono gli Innamorati ordinariam[ente] pascersi della uista della cosa amata; prendendone grandiss[i]mo piacere, et p[er] lo contrario si attristano, et si ram[m]aricano pur assai, quall’hora ueder no[n] la possono; <exp> p[er]che (come dice i[n] questo luogo il Ges[ualdo]) l’occhio è umido, et co[n]tinuamente manda fuori certi spiriti, i quali am[m]orbano l’occhio sano et pietate parim[ente], fece il corso suo, et operò p[er] le cose che habbiam detto di sopra. Et questo basti hora hauer detto intorno al presente sonetto);
fol. 9r: title page (‘Ex Lettione sop. il son[etto] del Petr[arca] | Dodici donne honestamente lasse | Dello Svogliato | Non letta’);
fol. 9v: blank;
fols. 10r-14v: Aureli’s academic lecture on RVF 225 (<inc of lecture> Per intendimento del presente son[etto] è da sapere, che ritrouandosi il P[etrarca] n[ostr]o nella riua del fiume Colon, come uogliono alcuni, ò qual’altro egli si fosse; uide che M[adonna] L[aura] in compagnia di alcune altre sue compagne si andaua; <exp> qual’era M[adonna] L[aura] co[n] la sua onesta compagnia. gente cosi leggiadra, et gentile, quanto altra ritrouar se ne possa. et questo basti intorno all’espositione del presente sonetto);
fol. 15r: title page (‘Lettura s[opra] il son[etto] del Petr[arca] | Padre del Ciel dopo i perduti giorni | Dello Suogliato | Letta nell’Acad[emia] de gli Insensati’);
fol. 15v: blank;
fols. 16r-22v: Aureli’s academic lecture on RVF 62 (<inc> Era il giorno, nel quale si fa com[m]emoratione della passione di N[ostro] S[ignore] dell’anno (p[er] quanto si può raccogliare dal p[rese]nte son[etto] et da quello, che il P[etrarca] disse altroue) M CCC XXXVIII; <exp> si mette solo nel 3o caso, et no[n] nel quarto, onde li fece nel qua[r]to fece à lui, nel 4o poi si dice lo, lo fece, cioè fece lui. et questa e regola ferma et da osseruarsi sempre, et no[n] mai altram[ente]. et questo basti);
fol. 22v: colophon: Il fine;
fols. 23r-38v: Aureli’s academic lecture on RVF 365 (‘Lettione dello Svogliato letta da lui nell’Academia degli Insensati il di XI. di decembre M. D. LXXV., Sopra il son[ett] Io uo piangendo i miei passati te[m]pi’; <inc> Coloro, che nel fiorito Aprile, ò nel dilettoso Maggio, sgombrando dal petto ogni noioso pensiero, si uanno diportando ora p[er] ombrose selue, et ora p[er] amene riue; <exp> parla il Fiamma nel son[etto] ‘Signor se la tua Gratia è poco ardente’, fatto ad imitatione di quel del Petr[arca] ‘S’Amor no[n] è, che dunq[ue] è quel ch’io sento?’ Della gratia gratis data poi intese il medesimo Petr[arca] nel son[etto] ‘Gratie, ch’à pochi il ciel largo destina’, oue mostra quali siano queste Gratie);
fols. 39r-46v: Aureli’s academic lecture on RVF 89 (‘L’ultima domenica d’Aprile 1569 adi 24 Lettione dello suogliato letta nell’Academia de gli Insensati sop[ra] il son[etto] fuggendo la prigione’; <inc> Sicome auuiene à quello uccellino (molto mag[nifi]co et degniss[i]mo s[ignor] Prencipe, dotti et onorati s[ignori] Academici; et uoi altri studiosi e cortesi giouani miei onorati); <exp> noi c’ingegniamo con tutte le forze n[ostr]e di essere ueram[ente] Insensati, no[n] solamente col nome mà etiandio co[n] gli affetti; affine, che in questa uita essendo noi liberi p[er] natura, ci godiamo in questa uita la libertà dolcissima della Gratia, etnell’altra poi la libertà feliciss[im]a della Gloria,);
fols. 47r-48v: blank;
fols. 59r-72v: Aureli’s academic lecture on RVF 246 (‘Lettione dello Suogliato Letta nell’Acad[emia] degli Insensati’; <inc> L’intendimento di m[esser] F[rancesco] P[etrarca] nel p[rese]nte leggiadrissimo sonetto no[n] è altro, che di lodare la sua bella et cara M[adonna] L[aura] et ciò fa egli in due maniere, primieram[ente] la loda da gli effetti di lei, laquale mouendo leggiadrissimam[ente] il suo belliss[im]o corpo, et le bionde chiome; empie altrui talm[ente] di marauiglia, et di piacere; <exp> nella cui espositione molt’altre cose si hauerebbono potute dire; ma p[er] no[n] passer[e] di gran lunga i termini d’una lettione, q[ua]le habbiamo riserbate [sic] p[er] quando ce ne uerrà un’altra uolta occasione);
fols. 73r-74r: Aureli’s academic lecture on RVF 61 (‘Lettione dello Suogliato, nell’Acad[emia] Isensata’ [sic]; <inc of lecture> Sogliono com[m]unemente tutti gli huomini, quando hanno auuersità ueruna, lamentarsi, dolersi, et maledir[e] la disgratia, et le cagioni di quella. et così p[er] lo contrario, nelle cose prospere sogliono rallegrarsi; <exp> Del resto il p[rese]nte son[etto] no[n] hà bisogno di altra spositione, che di quanto dice il Gesualdo);
fol. 74v: blank;
fols. 75r-80v: Aureli’s academic lecture on RVF 157 (‘Lettione dello Suogliato letta nell’Acad[emia] degli Insensati’; <inc> Sogliono ordinariam[ente] coloro, che ueram[ente] amano, quando uedono, ò sentono qualche dolce, et notabile effetto della cosa amata; i[n] quel medesimo atto, mandarselo talm[ente] a memoria; che sempre poi p[er] la dolcezza, che ne pigliano, tornano col pensiero à quello; <exp> i sospiri era [sic] ardenti à guisa di fiamme, et lacrime silucenti et grosse che assimigliauano al cristallo; il che i[n]duce à maggior pieta);
fol. 81r: title page: (‘Lettione di Contolo Contoli Academico Insensato | Perugino sopra il son[etto] del Pet[rarca] | Amor che ’ncende il cor d’ardente Zelo’);
fols. 81v-82r: blank;
fol. 82v: few lines on a philosophical topic similar to the one expressed at the beginning of the lecture (the idea that all the things are ordered to an end) penned by another (likely contemporary) hand;
fols. 83r-109r: Contolo Contoli’s academic lecture on RVF 182 (<inc> Ueriss[im]a et d’eterna memoria degna è quella sentenza del gran filosofo che ogni cosa creata di peruenire al propostosi bene fine et desiderato bene, essendo il fine et il bene una istessa cosa, natural[mente] si sforza et desidera, et ueriss[im]o è ancora che tutte fuor che l’huomo sempre il sonseguono; <exp> il che sarà la fine di q[ues]to ragionamento poi che haurò tutti ringratiato della benigna et cortese udienza p[†]gatami, et chiesto lor humilm[ente] perdono del tedio et fastidio con queste mi uili et rozze dicerie recatoli);
fols. 111r-120v: Contoli’s academic lecture on RVF 146 (‘Lettione dell’Insensato sopra il son[etto] del Petr[arca]’; <inc> Ardendo tuttauia il diviniss[im]o Poeta n[ostr]o di potentiss[im]o fuoco quello al meglio che potea si sforzaua mitigare cantando le sue dolci et honorate rime, auenga che come egli altre uolte cantando il duol si disacerba; <exp> Non ti merauigliare se no[n] è stato da noi nel scriuere [—]stra lettione ordine, imp[er]cioche da altre importantissime facende impediti con difficultà habbiamonsi potuta fare. E no[n] hauemo seguito ordine alcuno);
fols. 121r: title page: (‘Lettione dell’Ins[ensa]to \Contolo Contoli \ Letta publicam[ente] | Nella Acad[emia] il di 5 | di Luglio | 1571 | Sopra il son[etto] del Petr[arca] | Amor io fallo, e veggio ’l mio fallire);
fol. 121v: blank;
fols. 122r-131r: Contoli’s academic lecture on RVF 236 (<inc> Che tra tutte le cose create dal som[m]o op[er]ifico Dio ottimo et grand[i]ss[im]o quest’huomo sia di tutto più nobile et piu p[er]fetto anzi d’ogni p[er]fettione capeuole, p[er]usare la parola del Bembo; <exp> faccio fine altro non posso dire che ché quegli prima p[er]dono fargli sapere ch[e] egli[††]possino di quanto e[i] scrisse di me p[er]metter tanto, che che poco la dia da imputar sono che posso far tutto lor dono);
fols. 131v-132v: blank;
Other contents:
fols. 49r-56r: Aureli’s academic lecture on Contolo Contoli’s sonnet ‘Santa, saggia, leggiadra, onesta, et bella’ (‘Sonetto dell’Insensato \ cioè Claudio Contoli ma ueramente è Contolo Contoli [by a later hand]\ Letto dallo Suogliato Nell’academia de gli Insensati’); <inc> Il soggetto del p[rese]nte son[etto] p[er] mio auuiso, no[n] è altro che la bellezza della Donna, che à cui è dirizzato il son[etto] auuenga che sopra la bellezza di lei sia fondata l’intentione dell’autore; <exp> par[e] tutta uia che ella possa stare senza la bellezza, et la bellezza senza lei; onde si dice volgarm[ente] che gratia Gratia più che bellezza in amor uale. Come dicem[m]o della leggiadria);
fols. 56v-58v: blank;
fol. 109v: blank;
fol. 110r: sonnet by anonymous author (‘Pallida donna in habito succinto’);
fol. 110v: blank.
Material Copy
Biblioteca Civica A. Hortis
Trieste
Italy
Aureli’s lecture on RVF 233 introduces the main topic of the sonnet (the influence of Laura’s eyes on the poet), and then offers a line-by-line exposition. He concentrates in particular on linguistic and grammatical annotations, and on rhetorical figures. He rejects the interpretations of some passages of the sonnet provided by other commentators, especially Gesualdo. In the lecture on RVF 225, Aureli depicts Petrarch as a character who is actually present at the scene described in the sonnet. Aureli notes the middle (‘mezzano’) style of the sonnet and then proposes a line-by-line explanation of it. In the lecture on RVF 62, Aureli claims that Petrarch’s intention is to pray to and worship God. This sonnet is considered ‘facile’ (easy) and ‘piano’ (plain), but ‘alto’ (high) as regards style. The line-by-line exposition concentrates on rhetorical features, the meanings of some words, and the different spellings adopted in poetry and in prose. Detailed discussion is provided of Petrarch’s use of the singular ‘tu’ instead of the plural ‘voi’ to address God in the sonnet. Aureli divides his lecture on RVF 365 into three parts: the subject of the sonnet (Petrarch’s repentance); a close analysis of religious and spiritual concepts, such as the effects of the divine grace on Petrarch; elucidation of its teachings (love of God above all other creatures; need to set a good example, and ask for the divine grace). He also lists the effects of divine grace on the members of the Accademia degli Insensati, quoting all their academic names and briefly describing their imprese (or academic devices). Aureli’s lecture on RVF 89 is a philosophically-oriented discourse on the topic of liberty. It is divided into three parts: definition of liberty; description of its kinds; and discussion of which type of liberty is more convenient for human beings. He quotes philosophical sources (Aristotle, Plato), and religious ones (Gregory, Augustine). This lecture is most likely unfinished and ends quite abruptly with a comma; some blank space is left in the next fol., and there is no salutation. In the lecture on RVF 246, Aureli claims that Petrarch’s intention is to celebrate Laura and pray to God. After discussing the middle (‘mezzano’) style of the sonnet, his line-by-line analysis focuses in particular on philosophical issues raised by the body-soul relationship. The lecture on RVF 61 is the shortest. According to Aureli, the sonnet is ‘facile’ (easy), and he refers to or paraphrases Gesualdo for its analysis. His lecture on RVF 157 imagines that Petrarch wanted to recall the ineffable scene of Laura crying in front of him. Aureli then provides a line-by-line commentary of the sonnet, in which he explains the meanings of obscure words and metaphors, and focuses on rhetorical figures and on linguistic doubts (e.g. on the verb ‘inarcerbare’). Unusually he provides an intertextual reference at line 1 to Virgil, Aen. V 49-50. Contoli’s lecture on RVF 182 is the longest of the ms. It is a philosophical exposition dealing with the idea of love – which implies an illustration of the different parts of the human soul – reverence (‘timore’), and jealousy. Contoli rejects Gesualdo’s attribution to Petrarch of jealousy. In the lecture on RVF 146, Contoli firstly expresses the intention of the poet to spread Laura’s name throughout Italy. He then focuses mostly on grammatical and linguistic issues (though there is a digression on steam, analysed as a natural and physical phenomenon). The last lecture on RVF 236 is divided into three parts. In the first, Contoli briefly illustrates the subject of the poem, that is, Petrarch’s request for forgiveness for his love. The second part is devoted to a line-by-line analysis of the sonnet, which deals mostly with philosophical and grammatical issues. In the final section, he focuses on aspects connected to the Tuscan language (‘cose appartenenti alla lingua toscana’), namely, linguistic and grammatical teachings that can be gathered from the reading of the poem.
Contoli’s sonnet ‘Santa, saggia, leggiadra, onesta, et bella’ analysed in one of Anastagi’s lectures is a Petrarchan cento.
Throughout the ms. there are many marginal integrations, corrections, and rubrics indicating the quotations cited in the lectures.
Originally, this collection of lectures was part of ms. 1717, held at the Biblioteca Augusta of Perugia, containing other academic lectures by the aforementioned Insensati. In the nineteenth century these lectures were donated to jurist and patriot Domenico Rossetti (1774-1842), who was setting up in Trieste a collection of prints and manuscripts related to Petrarch. This is now part of the holdings of the Museo Petrarchesco Piccolomineo in the Biblioteca Attilio Hortis of Trieste.
Iter, VI, 235a; Zamponi 120-27
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Sacchini 2013; Sacchini 2015; Sacchini 2016, 89-104, 203-6