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[Caggio’s academic lectures on RVF 152, 154]

Overview

Current Location

Biblioteca centrale della Regione Sicilia
Palermo
Italy

Shelfmark
XII A 3
Creator
Date
sixteenth century (1553-1557)
Mode of exegesis
Related to Petrarch's

RVF 152, 154

Academy

Accademia dei Solitari, Palermo
Italy

Dedicatee

Description

Physical Description: Format

[not available] mm, I + 149 fols.

Physical Description: Textblock

paper; sixteenth-century hand; singles line or small sections of Petrarch’s poems set on left, with prose text of lecture distributed across the page beneath either every single line or section of text.

Title Page

‘Lezione di Paolo Caggio detto il Modesto sopra il sottoscritto sonetto del Petrarca’ (fol. 8r)

Internal Description

fols. 8r-39r: Paolo Caggio’s academic lecture on RVF 152 (‘Lezione di Paolo Caggio detto il Modesto sopra il sottoscritto sonetto del Petrarca, fatta da lui publicamente nell’Accademia de’ Solitarij di Palermo Lunedì a di Agosto L’anno 1553; sotto il Reggimento del Sauissimo Principe Giuseppe Rosignano detto lo’nfelice’; <inc> Il Proemio. Gli affetti, a giudicio di Galeno dottissimo, son cagione che gli huomini cadono talora in false e ingan[n]euoli openioni; <exp> Può bene ogniun da perse, o col consiglio de’ più eccelle[n]ti trouar rimedio a’ casi suoi. Il che io amoreuolmente ad ogniun consiglio et esorto. E qui sia il fine alla presente Lezione);
 
fol. 39v: blank;
 
fols. 40r-80r: Caggio’s academic lecture on RVF 154 (‘Lezione di Paolo Caggio detto il Modesto sopra il sottoscritto sonetto del Petrarca; fatta da lui publicamente nell’Accademia de’ Solitarij di Palermo, sotto il Reggimento del Sauissimo Principe Mariano Bologna detto il Solingo, Domenica il di xvii di Dicembre l’anno 1557’; <inc> Due sono le cagioni, Felicissima Città, Sauissimo Principe, Graziosi Accademici, e uoi Nobilissimi Uditori, lequali hanno partorito al mondo la poesia; <exp> Resterebbe hora a uedere, che cosa sia uirtù, e come Laura n’hauea l’animo ripieno et ornato. E per no[n] tenerui più à disagio sarà un’altra lezione);
 
fol. 80v: blank;
 
Other contents:
 
fols. 2r-5r: Caggio’s dedicatory letter to Giovanni Lacerda (‘All’Ill[ustrissi]mo et ecc[ellentissi]mo Sig[n]or mio, ils[ign]or Don Giiouanni di Laçerda, Duca di Medina, celi, Uecerè e capitan generale persua M[aes]tà in questo Regno di Cicilia; <inc> Ill[ustrissi]mo ecc[ellentissi]mo Sig[or] mio. L’homo, come La si[gnor]ia V[ostra] sa, uien composto da due parti’; <exp of letter> con ogni riuerenza Le consacro e dono, baciandole humilm[men]te La ualorosa et honorata mano. Di Sciaccail di xxiiio di febbraro MDLVIII);
 
fols. 5v-7v: blank;
 
fols. 81r-100v: Caggio’s academic lecture on Giovanni di Vega’s admission to the Accademia dei Solitari (‘Discorsodi Paolo Caggio detto il Modesto publicamente fatto nell’Accademia de’ Solitarj di Palermo, Lunedì à 11 d’Aprile l’anno 1554 nella presenza dell’Ill[ustrissi]mo et ecc[ellentissi]mo Sig[n]or Giouanni di Uega, Loro Difenditore, della Città, e di molti altri Signori e Caualieri, per la uenuta nella Accademia di detto Sig[n]or Uicerè sotto il Reggimento dell’ecc[ellen]te Filosofo e Medico Gregorio Apari Principe detto Lingrato’; <inc> Il diuino intelletto e la Ministra di Lui Ill[ustrissi]mo et ecc[ellentissi]mo Difenditor nostro, sicome conqualche azione han produtto gli huomini in questa uita; <exp> Beati i popoli à cui è un Filosofo gouernatore al cui principe sono i Filosofi Cari. E qui senz’oltre piu dire fo diuota riuerenza all’ecc[ellen]za V[ost]ra);
 
fol. 101r-101v: blank;
 
fols. 102r-114r: Caggio’s academic lecture on the duties of the magistrate (‘Che la prima Cura di colui che tien Carico di Magistrato dee essere intorno al gouerno edij pe[r]fezione de’ giouani. Esi conforta il Conte à ripigliar l’Accademia de’ Solitarij di Palermo. All’Ill[ust]re Sig[n]or Vicenzo [sic] del Bosco Resoluto Solitario, Conte di Vicari, Luogotenente del Concilio di sua M[aes]tà in questo Regno di Cicilia, in quell’anno Pretore della Città Felice di Palermo’; <inc> Assai più per tempo m’era uenuto nell’animo di proporre a V[ost]ra S[igno]ria l’opera di cui intendo ragionarle alquanto inquesta lettera; <exp> eccitar i giouani suoi Cittadini e fratelli ad ornarsi gli animi di quegli habiti illustri che terranno sempre mai felicissima quella città doue noi nascemmo. E bacio lamano di U[ost]ra S[igno]ria con ogni riuerenza. Di Cal[—]bellotta il di xiii di Settembre M D L IIIo);
 
fols. 114v-122v: Caggio’s discourse on the dark spots of the Moon (‘Della macchia della Luna, onde si cagioni e di che figura sia. Al molto mag[nifi]co Sig[n]or Vicenzo [sic] Grataluce mio cugino e fr[at]ello honorando’; <inc> Souiemmi, Sig[n]or Cugino mio, che ritrouandone à questi di insieme nello studio di un nostro Giudice del Pretore; <exp> State sano et amatemi chio vi fò riuerenza come à maggior fratello. Di Casa il di secondo di Dicembre MDLI. Vostro cugino Paolo Caggio);
 
fols. 123r-130v: Caggio’s discourse on how to properly write ‘Cicilia’ (‘Che s’ha à scriuer Cicilia e Ciciliani, e non Sicilia e Siciliani e massimamente in Prosa. Paolo Caggio Al molto spl[endido] Sig[no]re Agostino Gisulfo Giudice de’Sig[no]ri Maestri Razinali e deL Concilio di sua M[aes]tà in questo regno di Cicilia’; <inc> Jo scrissi già a V[ost]ra S[igno]ria di uoler aspettar tempo per rispondere allasua nella quale m’auuertì di non hauer a scriuer Sicilia, per C. prima lettera; <exp> ne sappiam parlar bene come ab experto. Bacio la mano di V[ost]ra S[igno]ria e la priego ad hauermi compassione. Di Ca[macchia]abellotta il di ultimo d’Agosto M D L III IIIo);
 
fols. 131r-136v: Caggio’s discourse on writing in one’s own idiom (‘Che si dee scriuere nella Lingua nostra propria e non nella straniera. E che s’ha à scriuer Escellenza, e non Eccellenza. E si mostrano alcune Regolette p[er] la l[ette]ra x. Paolo Caggio. Al Graziosissimo Sig[n]or Don Marcantonio Balsamo. A Messina; <inc> Sono stato in proposito parecchi di, Grazioso Sig[n]or mio, di non uoler replicare à quanto uoi Latinamente mi rispondesti; <exp> Datene piu tosto la colpa à i troppo superstitiosi huomini, et amatemi che mi ui dono con tutto ’l cuore. Di Palermo il di cc di Febbrario M D L III’);
 
fols. 136v-145r: Caggio’s discourse in praise of women (‘Che è piu bel disiderio il cercar d’hauer figlie femine, che figli maschi. E alcune parole in lode delle donne. Al mag[nifi]co Sig[n]or Giuseppe Morso, mio compare e fratello’; <inc> La sera di quel di, Sig[n]or mio che il glorioso martire di Crijsto Lorenzo diede e le membra al fuoco, e l’anima al Cielo; <exp> e me tenete per compare e fratello amoreuole, ch’io per tal mi uidono [sic], e ui bacio la mano. Di Palermo il di xviiio d’Agosto d[e]l xlvii À Catania. Amoreuol fratello, e Compare Paolo Caggio);
 
fols. 145r-149r: Caggio’s discourse addressed to a poet imploring him to return to Court (‘Scherza Col Poeta e Confortalo à tornarsene alla Corte donde s’era partito, lasciandola p[er]dimorarsi in Camerata, al mese di Dicembre. Paolo Caggio. Al Mag[nifi]co S[ign]or Consaluo Zorza’; <inc> Sig[no]r Consaluo galante e da bene, per mia fe che uoi hauete fatto molto ben questa faccenda; <exp> State sano, e tornate presto alla Co[r]te, che u’ama di cuore, se disiderate no[n] caderle on disgrazia. Di Binona il di viiio diDicembre L D L iiio);
 
fol. 149v: blank.

Material Copy

Location

Biblioteca centrale della Regione Sicilia
Palermo
Italy

Shelfmark
XII A 3
Copy seen by
Lorenzo
Sacchini
Notes

Caggio’s lecture on RVF 152 originates from the assumption that it is easier to have knowledge of other people’s affairs than one’s own. Hence, Petrarch’s troubled experience of love might help each academician to find ‘la medicina alle sue infermità’ (fol. 9v). This first lecture illustrates, drawing upon the medical authority of Galen, the effects of love on human souls. The second, philosophically-informed lecture, celebrates poetry and explains its intimate connection with philosophy (specifically Logic). Caggio then introduces the three Aristotelian genres of rhetoric (deliberative, forensic, and epideictic), with a particular focus on the forensic one. This genre is also adopted in Petrarch’s sonnet RVF 154, whose exposition concentrates on the rhetorical strategies employed in this sonnet.
 
Entry compiled on the basis of microfilm CNSM.POS 23517 of the Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto (Rome, Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II).

Bibliography

Iter, II, 30b